I prototipi "S" dal '64 al '68
Prototipo «S» 1964
Cabriolet due posti in lega leggera ribassata di 12cm e sviluppata su telaio anch’esso in lega leggera.
4 cilindri in linea 1987cc, 93 cavalli SAE, due carburatori weber orizzontali.
Cambio a 5 marce.
Perso 1075kg, 175 km/h.
Prototipo «S» 1965
Cabriolet 2 posti con gruppo ottico integrato nel cofano motore.
Nuove geometrie per il collegamento al suolo.
4 cilindri in linea 1987cc, 130 cavalli SAE, due alberi a camme in testa, due carburatori weber doppio corpo.
Cambio a 5 marce.
Perso 1115kg, 190 km/h.
Prototipo «S» 1966
Cabriolet 2 posti su base DS o nel cofano motore.
Nuove geometrie per il collegamento al suolo.
4 cilindri in linea 2175cc, 124 cavalli SAE, aste e bilanceri, due carburatori weber. Cambio a 5 marce.
Perso 1230kg, 202 km/h.
Prototipo «S» 1967
Coupé 2 posti su base Panhard 24CT allargato ed allungato.
4 cilindri in linea 1987cc, 143 cavalli SAE, due alberi a camme in testa, due carburatori weber doppio corpo.
Cambio a 5 marce.
Peso 1234kg, da 200 a 208 km/h.
Prototipi «S» 1967 e 1968
Telaio pressoché definitivo della SM, carrozzeria Coupé DS.
6 cilindri a V 2670cc, 192 cavalli SAE, quattro alberi a camme in testa, tre carburatori weber doppio corpo.
Cambio a 5 marce.
Perso 1271kg, 215/220 km/h secondo il rapporto.
Il "Proto-Michelin"
Il prototipo SM più conosciuto è certamente il cosiddetto “Proto-Michelin” per il fatto di essere stato a lungo utilizzato presso le piste Michelin a Clermond-Ferrand per prove di pneumatici ad alta
velocità.
In realtà si tratta di un veicolo sperimentale del Bureau d’Études, come attesta la placca costruttore ELV2736 (ELV è la sigla interna attribuita alle vetture realizzate nel reparto di Rue du
Théâtre).
Questa SM presenta numerose caratteristiche specifiche: passo corto per una lunghezza di 4,35 m (come le altre “Camionette”), ma coda meno tronca degli altri esemplari, peso ridotto da 1.450 a 1.270
kg, parabrezza più inclinato e padiglione più basso (7 cm in meno di un modello di serie), rivestimenti interni alleggeriti e semplificati, finestrini a scorrimento orizzontale, spoiler anteriore
(poi eliminato), carreggiate e passa ruota allargati per ospitare pneumatici 255/45 VR1-5.
Il tutto abbigliato in una vistosa livrea gialla-rossa-nera che lo rende immediatamente riconoscibile.
Il motore era il Maserati da 3 litri nella versione elaborata per sviluppare 270 CV a 7.500 giri.
Da alcune fonti pare che sia stato utilizzato anche un motore ulteriormente potenziato a 340 CV per una velocità massima di 285 km/h. Le prestazioni elevate di questo veicolo consentirono di studiare
il comportamento al limite di sospensioni, assetto e pneumatici. Questo prototipo ha ricevuto diverse targhe: inizialmente quella di normale immatricolazione 56-37 YV 75, e poi quelle specifiche con
la W riservata al Costruttore: 3778 W 92 e 3697 W 92.
Il “Proto-Michelin” è fortunatamente sopravvissuto alle fatiche delle prove al limite e si trova oggi presso il Conservatoire Citroën, peraltro bisognoso di qualche cura (per esempio, mancano i vetri
dei fari; non è escluso che la Casa non abbia più il ricambio disponibile…).
Di questo esemplare ne è stata realizzata nel 2005, dopo 5 anni di lavoro, una perfetta replica da parte di Frédéric Daunat, già autore di una splendida riproduzione di un cabriolet Mylord.
Questa replica, targata 6156 W 78, regolarmente omologata e circolante su strada, riproduce nei minimi dettagli l’originale avendolo potuto studiare da vicino ed accedere alle sue caratteristiche.
Come motore, vi è montato il 3 litri della Merak SS, con alcune modifiche per raggiungere 240 CV che giustificano il tachimetro graduato a 300 km/h.
Il “Proto-Daunat” è stato esposto nel 2006 a Rétromobile e portato ai principali raduni Citroën francesi.
© foto CDSCitroën e Maurizio Baiocchi
Aggiornato nel dicembre 2014